martedì 27 ottobre 2015

Casa Mia!

Quando entravo a casa mia - ho avuto la fortuna di avere una bella casa - c'era il tipico odore di cera per i mobili e di panni stirati. Non so descriverlo, ma me lo ricordo molto molto bene! I profumi non si possono dimenticare. Restano sempre lì in un angolino della nostra mente e ogni tanto riaffiorano prepotenti per farci rivivere delle cose passate che ci hanno particolarmente stupito.
Ormai sono un paio d'anni che manco da casa mia... e non posso negare che mi manca molto!
Casa... per me era camera mia. Un posto lontano da tutti, privato, intimo! Quando litigavo con mia mamma mi rifugiavo in quella stanza e di colpo sparivano tutti i pensieri.

Ho appena aperto la cassapanca dove tengo le lenzuola e di colpo la nostalgia è tutta addosso a me... quel profumo è custodito dentro quel mobile di legno che è sempre con me, ovunque vada!

Lo stesso odore mi riporta alla mente la casa che al mare, ormai sono due anni che non ci vado.

Le fronde degli alberi sembrano strumenti musicali mai sentiti prima e tutto è più bello. 
Dalla strada, oltre il viale che porta alla casa, si sente qualche rara macchina passare, come a scandire il ritmo della giornata. Lento... sereno...

Ho tanti ricordi e "non sono ricordi belli, sono fantastici" ( cit. ). Quelle estati, quel posto, al mare, la mia stanza... mi hanno salvato la vita!

Auguro a tutti di avere un posto così... non uguale bensì un luogo dove potersi rifugiare. Staccare un po'. Lasciare la vita di tutti i giorni a casa sua.
Portateci chi amate, gli amici o solo il vostro cane. Condividete la vostra serenità con chi ne ha bisogno. Fate sentire gli altri a casa.

martedì 20 ottobre 2015

La Cartina Sbagliata

Stiamo camminando, vagando per la strada.
Non sappiamo bene dove andare ne con chi, forse non abbiamo azzeccato il bivio giusto, preso la scorciatoia che alla fine ci ha fatto allungare la strada.
Stiamo viaggiando con una cartina sbagliata, o se è quella giusta è illeggibile: critpata.
Non ci hanno dato il codice, la password, la parola d'ordine o il dizionario adeguato. Ma vogliamo continuare a camminare, andare avanti.
Fino al precipizio.
Ancora non riusciamo a decriptare il segnale.
E di colpo precipitiamo.
Caduta libera.
Cuore in gola.
Brividi nella schiena.
Quando ti senti per un momento mancare, un salto allo stomaco... come quando da bambini ci lasciavamo cadere sul letto per provare il brivido della caduta libera.
Ma la nostra caduta non è libertà. Forse è diventata schiavitù delle abitudini, dei post, degli aggiornamenti di stato, dei tweet e dei like. Schiavitù della connessione, delle mail push e delle foto con i filtri.
E continuiamo a cadere senza che nessuno ci prenda, senza trovare un ramo che sporge al quale aggrapparci.
Stringiamo la nostra cartina tra le mani... sperando che ad un certo punto si trasformi in un paracadute. Ma non si apre, non diventa tela. Non diventa zaino di salvezza. Non c'è kit di sopravvivenza.
Ci chiediamo cosa abbiamo in quella sacca apparentemente vuota che abbiamo in spalla... e in verità cosa c'è davvero lì dentro? Solo quello che abbiamo portato con noi, niente di più. Abbiamo scelto - bene o male - cosa portare nel nostro fagotto.

Ci salverà la vita o ci lascerà andare via...

martedì 13 ottobre 2015

Non date le persone per scontate... Il Libro Della Vita

Arriva inevitabilmente il momento che qualcuno cambia, cresce e se ne va dalla nostra vita... magari perché non siamo più compatibili o semplicemente perché il suo tempo su questa terra è finito e deve lasciarci.
Se noi vogliamo avere un bel ricordo di quella persona dobbiamo averle detto tutto, fatto tutto quello che potevamo fare per lei.
Personalmente la metafora della vita e del libro, con le sue pagine da scrivere mi piace molto ma io l'ho sempre elaborata in una versione mia... un po' diversa ma che alla fine porta sempre allo stesso risultato.
Noi veniamo al mondo che siamo solo una copertina... bellissima, ancora da impaginare.
Ci sono i nostri genitori ( nel mio caso mia madre in primis ) che ci insegnano a mettere i punti, le virgole, i due punti e sopratutto i punti di domanda. Ci insegnano lo stile della scrittura e ci indirizzano sul "carattere da utilizzare".
E così iniziano a susseguirsi amici, amiche, conoscenti, fidanzate, colleghi, nemici e tante altre persone.
Ecco noi non scriviamo le Nostre pagine, quelle pagine non le abbiamo... sono glia altri che ci donano una pagina da scrivere con loro: a quattro mani.
Qualcuno scriverà con noi solo quelle due facciate, altri invece ci accompagneranno per un capitolo o forse due.
Il problema è che queste pagine non le possiamo stracciare e buttare via, ormai sono lì! E dobbiamo rilegarle nella nostra copertina. Tutte! E si ancorano in modo saldo al dorso del libro per non staccarsi mai più.

E poi c'è chi con noi si fa mezzo libro.

Ricordatevi di scrivere sempre con queste persone. Non puoi saltare neanche una singola frase. Devi tenere il ritmo, la velocità. Fermarti dove l'altro mette i punti e saper ripartire andando, quando serve, a capo.
Metti le lettere maiuscole, i punti esclamativi!
Ma non smettere di scrivere e quando penserai che l'altro può scrivere per te avrai già mollato la penna da qualche pagina, sarai distante.
E dirai: "erano solo due o tre pagine".

Dovrai iniziare un nuovo capitoLo sapendo che non hai capito Lo strappo che c'è stato tra te e il racconto che scrivevi che d'un tratto è diventato sgrammaticato, un nonsenso... hai dato per scontato che qualcuno potessi scrivere anche per te...
E quelle pagine che mancano, che andranno ad aggiungersi per completare il tuo libro ti fanno veramente paura.

sabato 10 ottobre 2015

Ogni Maledetta Notte - Any Given... Night

Amo la notte, da sempre. Non per i locali notturni o per le sbronze con gli amici - sia chiaro che non disdegno anche le notti folli - ma per la possibilità che ti da di conoscere meglio chi hai intorno a te e di conoscere meglio la persona che forse conosci meno... te stesso. Mi piace poter affrontare con me stesso sempre nuovi problemi, argomenti, paure ed emozioni dei più svariati generi. Ascolto una marea di musica, possibilmente strumentale... rilassa, aiuta la fluidità del pensiero. Ricopre con cura il mondo con una carta delicata e gli annoda quel fiocco che ti fa venire voglia, ancora una volta, di aprire il pacchetto ( che fondamentalmente è il giorno che arriverà ). È come a natale, ti ritrovi con  parenti e amici intorno all'albero e inizi ad aprire i pacchi con il tuo nome... penso che sia statisticamente provato che uno dei tanti parenti ( esclusi quelli che ti fanno la busta con i soldi, passata come neanche il miglior spacciatore di erbetta farebbe ) ti fa un regalo che proprio non ti va giù... e allora fingi contentezza e dici: "grazie zio, questo proprio mi serviva... pensavo di comprarlo io con i soldi che mi sono messo da parte". In verità è l'ultimo oggetto che potresti usare.
Aperti i doni dei parenti arrivano quelli degli amici. C'è chi ti regala il gioco per la play station, una foto che sarà sempre lì a ricordarti le cazzate insieme, quello che ti regala la corsa con la macchina e poi arriva il genio della situazione. Apri con foga e curiosità e dentro trovi qualcosa di strano... e allora tu dici: "dai... è tutto uno scherzo, un gioco".
Allora inizi a giocare, ti diverti, ridi, fai qualche cazzata.  D'un tratto inizi a capire che ti piace e rimani a bocca aperta. Quel pacchetto con dentro uno scherzo diventa di colpo il tuo aspettare, il tuo pensiero ricorrente... e vuoi passarci le giornate.
Era così stupido eppure ora non lo è più...
Lì per lì pensavi che sarebbe finito tutto in un: "beh è stato divertente, arrivederci e grazie"
E adesso? Ne parli e ne scrivi. Non sai bene il perché, o forse si, e ti va bene!
Non vuoi romperlo, è prezioso... lo è diventato...
Adesso ti chiedi "Come posso fare?"
Fa sempre paura aprire un pacchetto... fa sempre paura affrontare il giorno che arriva. Sopratutto perché non sai se avrai la possibilità di godere appieno e a lungo ciò che ti è stato regalato.
Non sai bene se ti verrà regalata una scatola con del tempo. Quello manca sempre: o perché non ne abbiamo o perché il tempo ormai è passato.
Ma adesso è Il Tempo. E queste note che ascolto me lo stanno dicendo. Ritorna la voglia di rischiare, di mandare tutto a puttane.
E probabilmente sarà quello che mi riserverà il prossimo pacchetto... lo spero. Anzi voglio esagerare, voglio chiedere, per una volta, di più. Un multi-pacchetto. Un pacco da venti ( come le sigarette, poi gli altri li sceglierò ).
Tempo, coraggio, attributi cubici, la giusta opportunità, voglia di rischiare.

E poi, come sempre, c'è l'ultimissimo regalo. Io l'ho sempre fatto. Mi sono sempre comprato una cosa, me la sono incartata ( quasi sempre da cani ) e ho aspettato fino alle 00:00 del 25 Dicembre per godermela. Voglio regalarmi, se riesco, la forza di donarmi tutto quello che ho chiesto poco fa... 
Spero di saper aprire questo fragile pacchetto senza rompere quello che vi ho riposto.