giovedì 27 agosto 2015

Marina Abramović e Ulay

Penso che sia da un paio di giorni che sul web gira il video dell'incontro dopo 23 anni di Marina Abramović e Ulay.
Parlando con una mia amica ho appreso che loro sono stati due grandi esponenti dell'arte della performance.
E così mi sono subito documentato. Così ho capito che le loro performance non mi erano nuove e che avevo già visto qualche video tempo fa.
I due artisti si conobbero alla fine degli anni 70 ad Amsterdam. Fu subito amore... un grande amore...
Il loro duo venne chiamato The Other. Per alcuni anni vissero in un furgoncino in quanto i loro spettacoli non gli permettevano il sostentamento. Per oltre un decennio "studiarono" i limiti del corpo umano... inscenarono uno spettacolo estremo chiamato Death Self.
I due si baciarono sulle labbra e respirarono l’aria espulsa dall’altro fino a terminare l’ossigeno a disposizione.
Degno di nota fu anche lo spettacolo Rest Energy ( che potete vedere qui ) dove i due restano in equilibrio uno impugnando un arco e l'altro tendendo la corda dell'arco stesso con incoccata una freccia. L'equilibrio dei due permise ad Ulay di non scoccare la freccia diretta al cuore di Marina.
Nel 1988 sentendo che la loro relazione era finita ( dopo anche vari tradimenti ) decisero di inscenare "The Lovers".
Erroneamente tutti pensano che i due effettuarono il percorso insieme mano nella mano ma non è così. I due partirono dalla estremità opposte della Muraglia Cinese e una volta percorsi i 2500 chilometri a testa si abbracciarono e si dissero addio.

23 anni dopo... MoMa, anno 2010.
Ennesima performance di Marina Abramović nella quale lei deve stare seduta ad un tavolo per 716 ore e condividere un minuto di silenzio con il muto interlocutore che le si pone di fronte. 1545 sono i volti che si sono succeduti davanti all'artista.
Le persone passano...
Si alza l'ennesimo "ospite", un ragazzino che avrà vent'anni... biondo. Lei abbassa gli occhi per "rifiatare". Ulay si incammina verso la sua sedia... verso quello che è sempre stato il suo posto. Si sistema la giacca e si siede. Lei alza gli occhi che subito si illuminano stupiti. Lui fa un cenno come per dire: Eccomi sono qui. Inevitabilmente i due emozionantissimi performer si guardano in modo veramente intenso.
L'inquadratura del video si allarga e li riprende sulle loro sedie, così vicini eppure sempre tanto lontani. Quel tavolo di legno è lungo 23 anni di vita vissuta uno lontano dall'altra.
Forse hanno provato a dimenticarsi, forse hanno provato ad andare avanti... o forse hanno sempre custodito il loro ricordo gelosamente nei loro cuori. Quel ricordo che ora è li! Silenzioso ma che grida: "guarda cazzo, dopo tanti anni i tuoi occhi sono ancora quelli di una volta... come abbiamo fatto a perderci".
Lei, probabilmente esausta dal quel fragoroso silenzio, tende le mani verso Ulay, lui sorride e senza esitazione le afferra. Le sussurra poi: "Don't cry, we've accomplished so much" ( Non piangere, abbiamo fatto tanto ).
Poi se ne va. E arriva l'ennesimo volto.

Ecco la parte clou della performance con l'incontro.
Bellissima anche la canzone e il montaggio del video.


Questo momento in cui la performance e l'artista vengono meno ci dimostra come gli amori veri, quelli per cui abbiamo sofferto e fatto pazzie alla fine restano sempre lì... intatti nei nostri ricordi e quando vorremo trovare conforto ci potremo rifugiare lì. E ricordare il nostro posto, seduti a quel tavolo con di fronte la persona che abbiamo amato.

sabato 15 agosto 2015

Modigliani - Dargen D'Amico

Vi propongo di seguito la mia personale interpretazione della canzone Modigliani di Dargen D'Amico.

Sicuramente ispirata alla vita di Modigliani.... canzone molto bella, piena di significati, forse racconta un po' la situazione degli artisti di tutti i tempi, ma anche delle persone che non intraprendono particolari percorsi artistici.
Ed ecco che appare il vino o comunque una scena alcolica in tavola...
Scambio di personalità: "di sentirci bene, un'altra persona".
Le comparse, le briciole sparse, che magari lasciano un ricordo nella nostra vita ma che in fin dei conti sono solo briciole! Persone di poca importanza.
Subito dopo le persone di poco conto arrivano i buoni amici, quelli degli altri... spesso un artista è circondato da pochi veri amici e bisogna saperli riconoscere ma ancor più difficile è riconoscere che non è amico. E così anche per chi non fa il cantante ( in questo caso ) o l'attore o lo sportivo di successo.
Il fregarsene di un bacio o di una coltellata al cuore, tanto sono solo finti amici... e poi stiamo tranquilli perché "siamo solo di passaggio". Ricordiamocelo ogni giorno, non dico ogni minuto ma almeno ogni 8 o 9 ore... sicuramente ci aiuterà a vivere meglio.
La morte è la vita vera, infatti come dice Roberto Benigni "la morte è la più grande invenzione della vita" altrimenti la vita stessa non sarebbe vita. Non avrebbe neanche ragione di chiamarsi così.

Un pezzo molto bello, che mi ha fatto riflettere tantissimo. Che nuovamente mi ha fatto credere nel potere della musica e delle parole!
Ottima la scelta degli strumenti: pianoforte e archi ben fusi... non una base rap ma sicuramente di grande affetto. Lenta, sinuosa, che anche se non vuoi ti aiuta a pensare!

Eccovi il video, godetevelo!