venerdì 25 settembre 2015

Io e Anna - Cesare Cremonini



"Io e Anna" è una famosa canzone presente in “Logico”, l'ultimo album di di Cesare Cremonini.
Durante un'intervista rilasciata a Radio Deejay Cesare Cremonini ha spiegato che la canzone non è altro che un rispettoso omaggio a Lucio Dalla... Vi ricordate Anna e Marco? Ecco ora Anna e Marco sono cresciuti... sono passati gli anni ed eccoli qui ad affrontare la quotidianità! 
Il cantante poi continua e dice: ”Ho scritto questa canzone per cantare la continuazione oggi di Anna e Marco, immaginare il loro percorso: sono andati a vivere insieme... in centro, in una bella casa, hanno un bel lavoro e poi tutto è andato in crisi. 
Per rispetto nei confronti del capolavoro intramontabile di Lucio Dalla, ho voluto chiamare la canzone Io e Anna."
Il cantante ha immaginato Marco che si ritrova oltre la trentina e dice ad Anna: "Per te ho fatto qualsiasi cosa, ora che cazzo vuoi?". 
Come si vede dal video Marco è la parte debole, forse più immatura, ma ancora sognatrice... con la testa un po' tra le nuvole. Ad Anna invece manca qualcosa e vive di maschere ( che tra l'altro indossa ). E arriva l'amarezza... perché Lucio Dalla cantava di una storia eterna, ma che poi si è scontrata con il cinismo dell’amore di oggi... dei social network, dell’apparire e non dell'essere. Immanente e non trascendente! Tra la musica di questa canzone si intravede ( intrasente sarebbe meglio ma non si può dire ) tutta la difficoltà che hanno i giovani d'oggi ad instaurare dei rapporti solidi... basati sulla fiducia... ora ci si fida solo se dopo la buona notte il nostro partner non entra più su whatsapp!
Una canzone lieve che conserva le difficili sfumature di una relazione tra i trentenni di oggi, quell’appartenersi che poi diventa un lasciarsi andare, perdersi nelle strade che non sono più tangenti. Spesso il crescere insieme non diventa un consumarsi “Fino a diventare polvere“, ma diventa una preoccupazione che ci fa chiedere alla persona che abbiamo accanto se veramente “È questo che vuoi?“, diventare grandi ma comunque incerti perché magari “Ho fatto un paio di progetti, chissà se bastano“, la quotidianità dei gesti "Ti chiamerò dal traffico, in coda in tangenziale... per ingannare il tempo" e poi la difficoltà anche se tutto sembra a posto se sai tutto dell'altro, hai un bel lavoro e una bella casa  “Se già ci apparteniamo, se già ti porto dentro, che differenza fa un appartamento in centro?”. Anna e Marco, ingenui ragazzi innamorati, sono cresciuti. Lei ha sempre voluto di più, lui ha sempre voluto solo lei. Anna voleva morire, Marco voleva andare lontano.
Sono tornati tenendosi per mano quella sera... ora le loro mani sono lontane... sconosciute. Si amavano e si sono persi.

lunedì 21 settembre 2015

Lettera a N

Premessa:

Ho scritto questa lettera qualche giorno fa... o meglio... era ormai mattina. Pensavo che il "destinatario" nascesse quella notte. Ma è nato un'ora e mezza fa.
Ecco che è arrivato il momento di pubblicare queste poche righe nascono dal cuore... senza rabbia ma con solo un po' di rammarico.


Lettera a N.

Oggi tutto cambia, di nuovo.
Tutto è nuovo per te al quale voglio addossare le colpe dei miei insuccessi e delle mie mancanze. Sono passati tanti mesi da quando tua Mamma mi ha dato la notizia che tu saresti diventato il centro della sua vita... e un po' mi imbarazzo e quasi ti invidio perché una volta tutto questo amore che oggi tu ricevi era destinato a me.
Ti confesso che ero come te... indifeso, fragile e perché no anche capriccioso. Piangevo tutte le notti... e tante altre notti ho pianto e questa durante la quale scrivo non sarà di certo l'ultima.
Ora non posso dire come sarà quando ti incontrerò, perché tanto lo farò. Sarà strano incrociare il tuo sguardo... ancor più strano vedere Lei che ti guarda con gli occhi dell'amore vero, indissolubile!
Non so se l'ho amata come tu l'amerai. Ho fatto tantissimi errori che non ripeterei... è facile dirlo, ora... ma è così.
Sei tra le sue braccia, che ancora immagino bambine, e dove prima la mia pelle toccava la sua ora ci sei tu! È una mancanza inconsolabile non tanto per l'amore e le piccole cose condivise ma per la sicura quotidianità che mi teneva vicino a Lei.
Ebbe cura di me quando ero per terra e pensavo che pure l'aria fosse troppo pesante e non mi permettesse di rialzarmi. Mi imboccava quando non mangiavo e rimboccava le coperte per farmi dormire quando ero troppo stanco anche solo per regalarle un sorriso. Ha sofferto ciò che io non riuscivo a soffrire... non me ne vergogno... ho avuto bisogno di lei sempre e ho afferrato con forza ( che poi mi dava lei ) la mano che mi tese.
Ero intrattabile, insopportabile ed era lì cazzo. Era come mia Mamma e adesso è la Tua!
Abbiamo litigato, troppo, e le cose che le dicevo ora sono un'eco assordante... mi trapanano la testa e non riesco a scordarle.

Un giorno se n'è andata. E non è più tornata.
Non glie ne faccio una colpa. Anzi la colpa è la mia! Perché ci sono stati tanti abbracci non dati, parole non dette e discorsi malamente evitati.
Sappi che sarò per sempre legato a lei e sarò legato anche a te perché sei Lei.
Forse dovevo cedere all'acquisto di quelle scarpe minuscole... che ora avrà tra le mani e penserà se staranno bene con quel completo che vi hanno regalato i suoi amici.

Allora ora la Sua vita è diventata Tua abbi cura, quando sarà, di lei.

Vostro



F.

mercoledì 16 settembre 2015

Storia Di Un Uomo Affranto - Antonio Albanese

Voglio sottoporre a voi che leggete questo spezzone teatrale di Antonio Albanese, se non erro lo spettacolo era Psikoparty.
Parla di una persona che a causa della sua vita troppo frenetica, "dal potere, dagli impegni e dalla responsabilità" che ha acquisito è ormai logorata e si ricorda che ormai è da tanto che non va a pescare e non si ricorda il perché. Si dimentica, così, di stare bene.
Come lo stesso Antonio Albanese recita: "Allora ho pensato... a tutta la gente paralizzata dal potere: diamogli una canna da pesca! Diamogli la possibilità di stare con se stessi, aiutiamoli a dimenticare  di essere indispensabili... gli farà del bene, ci farà del bene!" e poi continua: "Pescare può sembrare una cosa piccola e banale però è un ritorno alle cose semplici, a quei fondamentali che stiamo perdendo".
Dimentichiamo molto spesso che stare bene non è avere una bella casa o una bella macchina. Ma affrontare la vita con semplicità...

È da tanto che anche io non vado a pescare..........



sabato 12 settembre 2015

Il Mio Perché

Sono al terzo post di questo mio secondo blog... e allora, a quei pochi che leggeranno, darò una spiegazione. Un risposta alla domanda che mi sono fatto da solo quando ho deciso di scrivere ancora: Perché?
Lo faccio innanzi tutto per me, perché fa bene! Mi fa bene.
Amo la musica da sempre ma non sono mai stato un grande compositore di testi... amo la chitarra ma non sono mai stato un abile chitarrista, o per lo meno non quanto avrei voluto. Amo le emozioni, sopratutto quelle forte, vissute con pienezza. Senza paura ne riserbo.
Magari può sembrare una cosa lapalissiana ma non è così... c'è chi si contiene e non ride per dare l'impressione di essere una persona seria, c'è chi non piange per non mostrare le proprie debolezze... Non io. Non ho paura! 
E così vi voglio raccontare, un articolo alla volta, di tutto ciò che mi fa e mi ha fatto emozionare. È da una vita che ascolto canzoni, guardo video, film, spettacoli teatrali, leggo poesie e tanto altro. Tutto questo per me...
Amare le emozioni vuol dire saperle vivere senza vergogna.
E allora grazie, e lo voglio dire all'inizio ( o quasi ).
Grazie a te che leggi, grazie ai vecchi amici che ora non sento più e che poi non erano tanto amici...
A chi me lo ha messo in quel posto, e ora gli è tornata indietro.
Ringrazio anche tutti coloro che hanno creduto in me e anche quelli che non lo hanno fatto... perché mi hanno dato la forza di andare avanti per poi guardarli arrancare sulla strada che io già avevo percorso senza inciampare.
Grazie ai nuovi amici... sinceri.
Ne faccio un vanto.
Grazie a te... Gio! Sento che sinceramente mi vuoi bene... sono veramente contento. Altre parole non riesco a trovare. Non so cosa possa essere successo ma so che non voglio perderti.
E quindi a te che voglio un bene in un modo che ancora non conoscevo mando un abbraccio. Che ti riscaldi quando ne hai bisogno. Un abbraccio, forte. Di quelli che ti tolgono il fiato ma regalano un innocente sorriso.

Ed ecco un'altra altro concentrato... un po' come quello Mutti, triplo pomodoro... ma qui sono triple le emozioni!

( Un Bacio A Te - Nesli )